LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE

Tutto quello che bisogna sapere sulla “Dichiarazione di successione” aggiornato al 2022. In questo articolo verrà data risposta alle seguenti domande: 

Cos’è? Chi deve presentarla? Quando deve essere presentata? Che termini devono essere rispettati? Sono previste delle sanzioni in caso di ritardo o mancata presentazione? Che tasse e imposte bisogna pagare? Quali sono le tempistiche?

DEFINIZIONE

L’istituto della successione è previsto e disciplinato dal Codice Civile, in particolare dagli articoli 456 e seguenti. Con il termine successione deve intendersi il trasferimento del patrimonio del defunto ai suoi eredi. La legge dispone le modalità e le quote di trasferimento della massa ereditaria a favore degli eredi, distinguendo le eventualità di presenza o assenza di disposizioni testamentarie. A seguito del trasferimento dei beni, l’Agenzia delle Entrate richiede il pagamento di determinate imposte. È onere degli eredi, o di almeno uno di essi, compilare un apposito modulo, appunto la Dichiarazione di successione, nel quale indicare l’asse ereditario (oovero il complesso di beni che vengo trasferiti dal de cuius agli eredi) e le generalità degli eredi. Sulla base dell’asse ereditario così come indicato nella Dichiarazione di successione verranno poi calcolati gli oneri da pagare.

PRIMA DI INIZIARE

Prima di compiere qualsiasi attività è bene comunicare agli istituti di credito con i quali si è a conoscenza che il de cuius intratteneva rapporti di debito/credito, del decesso del loro cliente. Così facendo si comunica l’apertura della successione. 

È importante richiedere a tali enti il momentaneo blocco dei conti. Blocco che verrà poi rimosso una volta concluse tutte le incombenze successorie.

Tale richiesta deve essere fatta per iscritto a mezzo Raccomandata A/R o PEC, anche al fine di prevenire l’insorgere di controversie giudiziali.

CHI PRESENTA LA DICHIARAZIONE

La Dichiarazione di successione deve essere compilata e presentata all’Agenzia delle Entrate da uno dei seguenti soggetti:

In primo luogo il documento può essere compilato e predisposto dagli eredi, dai legatari (coloro che vengono indicati in una disposizione testamentaria come beneficiari di un determinato bene, diritto o quota di asse ereditario) o dai chiamati all’eredità. Ovviamente ciascuno di questi soggetti ben potrebbe conferire l’incarico al proprio rappresentante legale che adempia alle incombenze in nome e per conto loro.

SE RICOPRI UNA DI QUESTE QUALITA’ SARAI QUINDI OBBLIGATO ALLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE

IMPORTANTE: Qualora vi siano più soggetti obbligati a presentare la Dichiarazione di Successione, è sufficiente che solo uno di essi adempia all’incombenza. 

Qualora questi soggetti abbiano rinunciato all’eredità, e non vi sia quindi alcuno dei soggetti predetti, la Dichiarazione di successione deve essere presentata da chi amministra l’eredità, dal curatore dell’eredità giacente ovvero dall’esecutore testamentario (questa figura è individuata dal testatore stesso che, con disposizioni di ultima volontà lo incarica di curare che le proprie volontà vengano eseguite nei modi e nei tempi previsti dal testamento). Queste figure hanno quindi un obbligo residuale che sorge solo in assenza delle figure dapprima indicate.

IMPORTANTE: Qualora venga incaricato un professionista, il delegante dovrà sottoscrivere una delega a favore del delegato, alla quale dovrà essere allegata una copia del documento d’identità del delegante. 

Per la nomina di un delegato alla presentazione della Dichiarazione di Successione, visto l’oggetto del documento e l’importanza di una corretta e precisa compilazione si suggerisce di scegliere un Avvocato o un Commercialista.

QUANDO DEVE ESSERE PRESENTATA

Innanzitutto occorre una premessa. La dichiarazione di successione, quando obbligatoria, deve essere presentata sia che si tratti di successione testamentaria sia che si tratti di successione legittima (cioè in assenza di testamento). 

La Dichiarazione di Successione NON deve essere presentata quando sussisono le seguenti condizioni:

  1. L’eredità è devoluta al coniuge e/o ai parenti in linea retta del de cuius
  2. Il valore dei beni nell’asse ereditario non supera i 100.000 € (centomila/00)
  3. Il de cuius non possedeva beni immobili o diritti reali immobiliari 

Non appena inviata la Dichiarazione di Successione, oppure contemporaneamente all’invio della stessa, si rende necessario inviare la voltura al catasto al fine di ottenere il trasferimento immobiliare dei beni oggetto di successione. 

QUALI TERMINI DEVONO ESSERE RISPETTATI

La legge prevede il termine di 12 mesi dall’apertura della successione come termine massimo per la presentazione della Dichiarazione di Successione. Il momento di apertura della successione corrisponde alla data della morte del de cuius.

In violazione del termine sopraesposto, lo Stato prevede l’irrogazione di sanzioni a danno dell’obbligato inadempiente. In particolare si prospettano due soluzioni, il ravvedimento operoso e la dichiarazione tardiva. Sostanzialmente lo Stato di impone di adempiere successivamente all’inadempimento compilando un apposito modello di Dichiaraizone di Successione nel quale verranno calcolati degli interessi sulla base dell’entità del ritardo.

LA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE

A far data dal 2019 la Dichiarazione di Successione può essere presentata solo ed esclusivamente per via telematica. Pertanto, per chi volesse presentare personalmente la Dichiarazione, sarà necessario ritirare il modello cartaceo in una sede dell’Ente oppure accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate, scaricare l’apposito documento in formato PDF. Dopodiché, una volta compilato, inoltrarlo all’Ente in via telematica.

Della Dichiarazione di Successione devono essere prodotte più copie. Una prima copia dovrà essere presentata all’ufficio dell’Agenzia dell’Entrate dell’ultima residenza nota del de cuius. Secondariamente occorre produrre una copia per ciascun comune in cui si trovi almeno un bene immobile oggetto della successione. Infine dovrà essere prodotta una copia per ogni istituto di credito interessato alla successione. Solo in questo ultimo caso è richiesta l’applicazione di una marca da bollo da € 16,00 su ciascuna copia. 

QUALI DATI SERVONO

Per una corretta compilazione della Dichiarazione di Successione occorre disporre dei seguenti dati:

  • i dati del defunto;
  • l’individuazione degli eredi;
  • i dati degli eredi e la relazione di parentela;
  • i dati catastali degli immobili oggetto di eredità; 
  • i titoli di credito, i titoli azionari, i crediti e le aziende del De cuius;
  • le donazioni del De cuius effettuate in vita;
  •  i debiti contratti.

QUALI SONO GLI ONERI ECONOMICI

La presentazione personale della Dichiarazione di Successione comporta la possibilità di pagamento degli oneri economici per mezzo di modello F24 oppure tramite il conto corrente intestato a colui che presenta la dichiarazione. Solo in quest’ultimo caso si richiede la previa compilazione di un apposito modulo, sempre reperibile presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate o sul sito istituzionale.

Prima le imposte fisse:

In ogni caso, prima di determinare l’ammontare sulla base delle aliquote sotto esplicate, qualora in successione rientrino anche beni immobili, oltre all’imposta di successione devono essere pagate l’imposta ipotecaria (2% sul valore lordo degli immobili) e l’imposta catastale (1% sul valore lordo degli immobili).

Tuttavia, quando per il beneficiario si tratti di acquisto di “prima casa”, il valore delle imposte si quantifica in 200 € euro.

Sempre nel caso di trasferimento di beni immobili, devono essere pagate l’imposta di bollo (58,48 € per ogni formalità di trascrizione richiesta), la tassa ipotecaria (35,00 € per ogni ufficio del Territorio territorialmente competente) ed i tributi speciali(18,59 € per ogni Conservatoria).

Le aliquote:

  • 4% per successioni in favore del coniuge o di parenti in linea retta che deve essere applicato sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro -> se l’eredità non supera il valore pari ad un milione di € non si rende necessario alcun pagamento;
  • 6% per successioni in favore di fratelli o sorelle che deve essere applicato sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la cifra di € 100.000 -> se l’eredità non supera i 100.000 € non si rende necessario alcun pagamento;
  • 6% per successioni in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito;
  • 8%, per successioni in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito.

Solo per i soggetti portatori di handicap (riconosciuto come “grave” ai sensi della L. 104 del 1992) è prevista un ulteriore limite di 1,5 milioni di euro per le successioni in sostituzione dei due precedentemente illustrati.

QUANDO BISOGNA PAGARE

Determinate le aliquote applicabili a ciascun caso di specie occorre precisare che è possibile richiedere un pagamento ratealizzato delle somme dovute all’Agenzia delle Entrate.

Lo Stato richiede il pagamento immediato (entro 60 giorni dal momento in cui viene notificato l’avviso di liquidazione) di almeno il 20% dell’importo complessivamente dovuto, successivamente è possibile richiedere la ratealizzazione in 8 rate trimestrali (che diventano 12 per gli importi superiori ai 20.000 €). Ovviamente sull’importo di ciascuna rata verrà applicato un tasso di interesse.

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